Ultime volontà tra autografia e mediazione: testamenti di notai e giurisperiti a Bergamo nel secolo XIV

Autori

DOI:

https://doi.org/10.6093/1593-2214/12329

Parole chiave:

Medioevo, secolo XIV, Bergamo, Alberico da Rosciate, testamenti, notai

Abstract

L’articolo approfondisce il tema della redazione di testamenti, come terreno peculiare della mediazione notarile tra esigenze dei clienti e quadri giuridici, a partire dalle vicende di alcuni notai e giudici bergamaschi del Trecento, che cooperarono attivamente con notai terzi alla stesura delle proprie ultime volontà. Tale collaborazione si espresse sia attraverso la redazione in prima persona di testamenti o bozze di testamenti, seguita dallo svolgimento o dalla conferma per mezzo di un instrumentum, sia attraverso la compilazione di istruzioni e memoriali che chiarivano i contenuti dei testamenti e indicavano le modalità della loro esecuzione. Le situazioni descritte dimostrano la capacità di mettere a punto reti di intertestualità tra i testamenti e l’insieme, sempre più vasto e articolato, dei libri contabili e di ricordi la cui tenuta si sta generalizzando, presso le famiglie bergamasche cospicue, proprio grazie alle sperimentazioni dei notai

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Pubblicato

2025-06-21

Come citare

Buffo, Paolo. 2025. «Ultime Volontà Tra Autografia E Mediazione: Testamenti Di Notai E Giurisperiti a Bergamo Nel Secolo XIV». Reti Medievali Rivista 26 (1). https://doi.org/10.6093/1593-2214/12329.

Fascicolo

Sezione

Saggi in Sezione monografica

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